Troug- Cadmium Yellow Deep 2003
JOHANNES GIRARDONI
LegnaCeraCera d'api
254 ⨯ 28 ⨯ 55 cm
ConditionNeeds restoration
€ 5.000
Gallerease Selected
- A proposito di opere d'arteExhibited in Museum Ludwig 2005
Part of Series 2003–2011, Beeswax, pigment, wood
Light Reactive Organic Sculptures comprise an extensive body of work that has evolved over the past two decades. The work focuses on reductive investigations at the intersection of sculpture and painting, and explores the continuously shifting relationship between light and material. Despite an elemental material vocabulary — found wood, beeswax, and pigment — the work’s physical constellation becomes both the carrier of an explicitly painterly event, while also being the foundation of an immaterial phenomenon. The pieces are often examinations of phenomenological processes, where a hollow or empty space — a tangible emptiness — turns out to be the actual center of the work. Opposites and contradictions, as well as the complex dialectic between them, are the fundamental themes. The orchestration of material and light, presence and absence, things found and things formed, all resist clear fixation, thereby maintaining and creating works with their own non-derivable reality.
The primary material organization is found wood that forms the base for color built with pigment and beeswax. The wood is harvested from urban debris at building constructions and deconstructions, and in its worn and deteriorated condition, creates an instant history. These structures become the foundation for an architecture of color in which the material is color, and the color is material. Built by suspending varying degrees of pigment in layer over thin layer of beeswax, light travels into the wax and encircles the pigment. This results in light reactivity, and juxtaposed to the static, aged structure of the wood, the sculptures’ pigmented wax evolves and adapts to changing ambient light situations. These sculptures hold light.
"Girardoni’s use of wax, influenced by Jasper John’s paintings with encaustic — such as Flag and Target — and related to Brice Marden’s use of the material in his opaque, monochrome pictures from the 1960s, ultimately led the artist to sculptural procedures: “Wax catalyzed the move away from ‘painting’ … The beeswax allowed me to ‘build’ color.” Girardoni prefers using wooden slats, boards, or parts of wooden beams as construction material, where traces of their use have been recorded. To this the artist applies the material color — pigmented wax. Through their ready-made character the artist instills a uniqueness and reference to life in the objects. At first glance, the works, which are oriented towards geometric forms and series, seem like minimalist art in the succession of Carl Andre, Sol LeWit and Donald Judd. The major difference in Girardoni’s works, however, is that they have an organic and human atmosphere, while the cubes, fences and plates, due to their industrial production, emanate coolness. (…) Even though Girardoni leaves both the inner and outer panels abstract, he is nevertheless concerned with a contemplative experience, and not solely with a matter-of- fact inventory of color, material, and structure. Joseph Beuys had attributed beeswax a symbolic-spiritual function, that of warmth and energy. These may also be experienced in Girardoni’s objects, paired with painterly, coloristic, and tactile qualities".
– Florian Steininger - A proposito di opere artista
Famoso per la sua accattivante fusione di mezzi digitali e analogici, Johannes Girardoni, artista austriaco-americano nato nel 1967, ha lasciato un segno indelebile nel regno della scultura e dell'installazione artistica. Dalle creazioni intricate e minuscole alle meraviglie luminose espansive e interattive, il repertorio artistico di Girardoni abbraccia uno spettro mozzafiato.
Cresciuto in un pittoresco villaggio vicino a Vienna, il viaggio creativo di Girardoni ha trasceso i continenti quando si è trasferito in California con la sua famiglia nel 1982, alla tenera età di quattordici anni. I suoi anni formativi al Bowdoin College, nel Maine, dal 1985 al 1989, dove ha conseguito una doppia specializzazione in Storia e Arte, hanno gettato le basi per la sua odissea artistica. In particolare, durante la sua permanenza al Bowdoin, Girardoni ha affinato la sua arte come artista ospite presso il prestigioso MIT Media Lab.
L'evoluzione artistica di Girardoni dall'espressione bidimensionale a quella tridimensionale rispecchia la sua propensione alla sperimentazione. Influenzata dalle tecniche di pittura a cera calda di luminari come Brice Marden e Jasper Johns, la sua opera incarna un avvincente gioco di contrasti formali.
Il mondo ha notato l'ingegno di Girardoni con la sua mostra d'esordio a New York nel 1991, catalizzata dall'occhio esigente del curatore d'arte Friedhelm Mennekes. Nel corso degli anni, l'impronta artistica di Girardoni si è espansa a livello globale, con mostre degne di nota come la mostra Personal Structures del 2005 al Ludwig Museum, in Germania, e la partecipazione alla mostra Origins sponsorizzata dall'Hudson Valley Center for Contemporary Art a Peekskill, New York.
Uno dei contributi fondamentali di Girardoni è il concetto di "scultura frequentata", esemplificato dalla sua installazione del 2009 "7 minuti e 20 secondi" alla mostra Migrazione creativa del Forum culturale austriaco a New York. La sua opera magnum, "La (dis)apparizione di tutto", presentata alla 54a Biennale di Venezia nel 2011, fonde perfettamente luce e suono in un'esperienza coinvolgente e interattiva.
Il 2013 ha visto l'affascinante vetrina di Girardoni intitolata "Off and On" al Nye & Brown di Los Angeles, California, con installazioni d'avanguardia che trasmutano luce e suono attraverso una tecnologia all'avanguardia. In particolare, la sua mostra esplorativa del 2018 al Levy Gorvy di Londra, intitolata "Sensing Singularity", ha presentato l'innovativa installazione "Metaspace V3", una testimonianza dello spirito pionieristico di Girardoni nell'integrazione di elementi guidati dal software con l'interazione umana.
Tra le sue opere degne di nota, "The Infinite Room", una scultura monumentale situata nello Stato di Washington, e "Spectral Bridge", una meraviglia architettonica che adorna la Spectral Bridge House a Venice, California, testimoniano l'abilità artistica di Girardoni. Un tomo intitolato "Johannes Girardoni", pubblicato nel 2007, offre uno sguardo completo sul suo viaggio artistico, mentre la sua inclusione nelle stimate collezioni di istituzioni come il Fogg Museum dell'Università di Harvard e il Museo Ludwig di Colonia, in Germania, sottolinea la sua eredità duratura. .
I contributi stellari di Girardoni hanno raccolto consensi, culminando in riconoscimenti come il prestigioso Francis J. Greenburger Award nel 2019. Sia i critici che gli intenditori hanno lodato il lavoro di Girardoni per la sua risonanza evocativa e la fusione innovativa dei mezzi. Dai lussureggianti paesaggi dell'Ungheria alle affollate strade di New York, l'arte di Girardoni trascende i confini, invitando gli spettatori in un viaggio trascendente di esplorazione e introspezione.
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