Janus De Winter ha lavorato nella tradizione ottocentesca della 'traduzione' della musica in forme e colori astratti e visioni, aure e sogni dipinti. Era un seguace di Wassily Kandinsky e sviluppò una variante dell'espressionismo lirico. Era amico del pittore di Utrecht Erich Wichmann. Nell'ottobre 1915 Wichman lo presentò al pittore e critico d'arte Theo van Doesburg, che per un certo periodo fu molto entusiasta dell'opera di de Winter. De Winter influenzò persino il lavoro di van Doesburg durante questo periodo, come una serie di pastelli e autoritratti espressivi e molto carichi di questo periodo, incluso waanhoop (1915). Nel 1916 van Doesburg scrisse di de Winter: "De Winter ha cercato di spiegarci ogni colore, il significato di ogni forma o componente di colore, mettendolo in relazione con la psiche dell'individuo o la situazione specifica, che lo ha ispirato. Ho sentito un particolare emozione, ma non mi ha dato conto se l'emozione fosse estetica. Sono rimasto molto colpito e ho sentito che tutto, sia la sua persona che la sua opera, introducevano in me una certa atmosfera demoniaca, che mi avvolgeva come un incenso rosso."
