Sul l'artista
Nel 1934, alla tenera età di 16 anni, Louis Nallard svela per la prima volta al pubblico le sue creazioni artistiche presso la Galleria/Libreria Thomas Rouault. Ciò segnò l'inizio di un promettente viaggio nel mondo dell'arte.
Durante il suo periodo da studente all'Ecole des Beaux-Arts di Algeri nel 1940, il destino lo portò in compagnia di figure importanti come Fiorini, Bouqueton, Maria Manton e Bernard Lavergne. Non sapeva che questi incontri casuali avrebbero giocato un ruolo fondamentale nel plasmare il suo destino artistico. Fu solo nel 1949 che questi legami lo portarono all'influente Jean-François Jaeger.
Louis Nallard aveva già catturato l'occhio attento di Max-Pol Fouchet durante una mostra ad Algeri nel 1941, prefigurando il riconoscimento e il plauso che sarebbero seguiti. Nel 1947, Nallard prese la decisione rivoluzionaria di lasciarsi alle spalle l'Algeria e trasferirsi nel vivace centro artistico di Parigi. Questa mossa fondamentale ha segnato un punto di svolta nella sua evoluzione artistica.
Il suo stile artistico subì una trasformazione man mano che si adattava alla vivace scena artistica parigina. Una ritrovata serietà permeava la sua tavolozza e le sue forme assumevano una qualità più frammentata e astratta. Questo cambiamento significativo non passò inosservato e, a tempo debito, gli fu assegnato il prestigioso premio "La Bataille" presso la stimata Galleria Drouant-David.
L'anno 1947 segnò anche un altro momento cruciale nel viaggio di Nallard quando incontrò le influenti opere di Bissière alla Galleria Drouin. Questo incontro con l'opera di Bissière ha lasciato un segno indelebile nello sviluppo artistico di Nallard.
Poco dopo il suo arrivo a Parigi, Louis Nallard incontrò il mentore illuminato Roger Chastel. Chastel, destinatario del Grand Prix National des Arts nel 1932 e professore presso la prestigiosa Ecole Nationale Supérieure des Beaux-Arts di Parigi, divenne un'influenza guida nel percorso artistico di Nallard. Sotto la tutela di Chastel, il talento artistico di Nallard continuò a fiorire ed evolversi, consolidando il suo posto negli annali della storia dell'arte.